INCIDENTI: DIMEZZATO IL NUMERO DEI MORTI DAL 2001 AD OGGI
Oltre 1200 gli incidenti con feriti nel 2010, ma il numero delle vittime è in costante calo, nel rispetto degli obiettivi Ue. Il modello aretino dell’Osservatorio riferimento a livello toscano e nazionale
9 novembre 2011 - In calo il numero degli incidenti mortali, stabile quelli con feriti. E’ questa la sintesi estrema che emerge dalla presentazione del rapporto 2010 dell’Osservatorio della mobilità, gestito dalla Provincia di Arezzo, in collaborazione con Prefettura, forze dell’ordine, Asl 8 e Aci.
“E’ giusto mettere l’accento sul calo degli incidenti mortali, che negli ultimi dieci anni, cioè da quando la Provincia ha la gestione dell’interà viabilità della provincia – ha spiegato Francesco Ruscelli, assessore alla viabilità della Provincia - si è dimezzato, in linea con gli obiettivi fissati dall’U.E; ma vorrei sottolineare anche il dato che riguarda l’incidentalità giovanile che, dai 15 ai 18 anni è decisamente migliore rispetto a quello regionale, a conferma che il lavoro fatto in questi anni, insieme al sistema locale, sta pagando. Altra cosa importante è la qualità raggiunta nella georeferenziazione dei dati. Oggi siamo in grado di riportare sulla cartografia stradale ogni incidente che avviene sul territorio con assoluta precisione, cosa che non avviene a livello nazionale. E questo è fondamentale per mettere a punto interventi ed azioni concrete”. Un lavoro complesso quello svolto dall’Osservatorio, che parte dai dati Istat, integrati da quelli fondamentali forniti a livello locale. “Credo che siamo stati i primi in Italia – spiega Antonio Falso, in rappresentanza della Prefettura aretina – ad andare oltre il semplice dato burocratico che ci veniva trasferito per i provvedimenti di sospensione delle patenti di guida. Oggi raccogliamo l’intero verbale relativo ad ogni incidente con feriti e lo mettiamo a disposizione dell’Osservatorio, per poi tornare a dare un contributo attivo in sede di interpretazione dei dati”. Importante anche il ruolo svolto dalla Usl e in particolare dal 118, con l’obiettivo di ridurre i danni riportati dalle vittime di incidenti della strada. “Negli ultimi 5 anni – spiega Massimo Mandò, direttore del 118 della Asl aretina – gli interventi dell’elisoccorso sul territorio sono passati da 17 a 270. In questo modo, abbiamo dato una chance in più di salvezza ai feriti, contribuendo a ridurre il numero delle morti”. Dalla illustrazione fatta dall’ing. Riccardo Buffoni, dirigente del servizio viabilità della Provincia, emergono numeri di particolare interesse. Il numero delle vittime di incidenti stradali cala dai 56 del 2001, ai 29 del 2010, mentre il numero degli incidenti con feriti resta stabile poco sopra quota 1200, come anche il numero dei feriti, stazionario sopra quota 1800. Interessante il dato del costo sociale degli incidenti stradali - calcolato nel rispetto di una ampia serie di parametri, anche sulla base di confronti con altre nazioni come Francia e Regno Unito - secondo il quale gli incidenti avvenuti nel 2010 in provincia di Arezzo hanno avuto un costo calcolabile in poco meno di 2 miliardi di Euro, mentre a livello regionale si sfiorano i 24 miliardi. La georeferenziazione consente di stabilire che i 2/3 degli incidenti avvengono in area urbana, mentre è inversa la proporzione per quanto riguarda gli incidenti mortali. “Non vi sono strade più pericolose delle altre solo in base al numero degli incidenti che si verificano – ha spiegato l’ing. Buffoni – perché dovremmo prima determinare quali sono le cause che determinano gli incidenti stessi e il ragionamento sarebbe assai complesso. E’ evidente che il numero degli incidenti è spesso proporzionale alle dimensioni del traffico veicolare”. In questo senso la strada che fa registrare il più alto tasso di incidentalità è la Sp n.12 di S.Lucia, in Valdarno, con 0.65 incidenti per milione di veicoli transitati. Al secondo posto, una delle strade più trafficate della provincia, la Sr 69 del Valdarno, con un tasso dello 0.51. Solo al 7° posto la Sr 71. “Quello che siamo riusciti a fare ad Arezzo – ha spiegato l’assessore ai trasporti della Provincia Antonio Perferi – è un unicum a livello nazionale, tanto che il nostro sistema di rilevamento e di analisi è diventato non solo un modello in Toscana, ma viene guardato con grandissimo interesse a livello nazionale. La dimostrazione che quando si lavora con professionalità e mettendo insieme le competenze di tutti i soggetti coinvolti, si può andare lontano”.
TABELLA DATI INCIDENTI
“E’ giusto mettere l’accento sul calo degli incidenti mortali, che negli ultimi dieci anni, cioè da quando la Provincia ha la gestione dell’interà viabilità della provincia – ha spiegato Francesco Ruscelli, assessore alla viabilità della Provincia - si è dimezzato, in linea con gli obiettivi fissati dall’U.E; ma vorrei sottolineare anche il dato che riguarda l’incidentalità giovanile che, dai 15 ai 18 anni è decisamente migliore rispetto a quello regionale, a conferma che il lavoro fatto in questi anni, insieme al sistema locale, sta pagando. Altra cosa importante è la qualità raggiunta nella georeferenziazione dei dati. Oggi siamo in grado di riportare sulla cartografia stradale ogni incidente che avviene sul territorio con assoluta precisione, cosa che non avviene a livello nazionale. E questo è fondamentale per mettere a punto interventi ed azioni concrete”. Un lavoro complesso quello svolto dall’Osservatorio, che parte dai dati Istat, integrati da quelli fondamentali forniti a livello locale. “Credo che siamo stati i primi in Italia – spiega Antonio Falso, in rappresentanza della Prefettura aretina – ad andare oltre il semplice dato burocratico che ci veniva trasferito per i provvedimenti di sospensione delle patenti di guida. Oggi raccogliamo l’intero verbale relativo ad ogni incidente con feriti e lo mettiamo a disposizione dell’Osservatorio, per poi tornare a dare un contributo attivo in sede di interpretazione dei dati”. Importante anche il ruolo svolto dalla Usl e in particolare dal 118, con l’obiettivo di ridurre i danni riportati dalle vittime di incidenti della strada. “Negli ultimi 5 anni – spiega Massimo Mandò, direttore del 118 della Asl aretina – gli interventi dell’elisoccorso sul territorio sono passati da 17 a 270. In questo modo, abbiamo dato una chance in più di salvezza ai feriti, contribuendo a ridurre il numero delle morti”. Dalla illustrazione fatta dall’ing. Riccardo Buffoni, dirigente del servizio viabilità della Provincia, emergono numeri di particolare interesse. Il numero delle vittime di incidenti stradali cala dai 56 del 2001, ai 29 del 2010, mentre il numero degli incidenti con feriti resta stabile poco sopra quota 1200, come anche il numero dei feriti, stazionario sopra quota 1800. Interessante il dato del costo sociale degli incidenti stradali - calcolato nel rispetto di una ampia serie di parametri, anche sulla base di confronti con altre nazioni come Francia e Regno Unito - secondo il quale gli incidenti avvenuti nel 2010 in provincia di Arezzo hanno avuto un costo calcolabile in poco meno di 2 miliardi di Euro, mentre a livello regionale si sfiorano i 24 miliardi. La georeferenziazione consente di stabilire che i 2/3 degli incidenti avvengono in area urbana, mentre è inversa la proporzione per quanto riguarda gli incidenti mortali. “Non vi sono strade più pericolose delle altre solo in base al numero degli incidenti che si verificano – ha spiegato l’ing. Buffoni – perché dovremmo prima determinare quali sono le cause che determinano gli incidenti stessi e il ragionamento sarebbe assai complesso. E’ evidente che il numero degli incidenti è spesso proporzionale alle dimensioni del traffico veicolare”. In questo senso la strada che fa registrare il più alto tasso di incidentalità è la Sp n.12 di S.Lucia, in Valdarno, con 0.65 incidenti per milione di veicoli transitati. Al secondo posto, una delle strade più trafficate della provincia, la Sr 69 del Valdarno, con un tasso dello 0.51. Solo al 7° posto la Sr 71. “Quello che siamo riusciti a fare ad Arezzo – ha spiegato l’assessore ai trasporti della Provincia Antonio Perferi – è un unicum a livello nazionale, tanto che il nostro sistema di rilevamento e di analisi è diventato non solo un modello in Toscana, ma viene guardato con grandissimo interesse a livello nazionale. La dimostrazione che quando si lavora con professionalità e mettendo insieme le competenze di tutti i soggetti coinvolti, si può andare lontano”.
TABELLA DATI INCIDENTI
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