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Visualizzazione dei post da febbraio, 2008

Venerdi 29 febbraio il pulman di Veltroni si ferma ad Arezzo

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I 12 punti del PD per cambiare l'Italia

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Il programma del Partito democratico di Walter Veltroni in 12 punti per cambiare l'Italia Sabato 16 febbraio Walter Veltroni, segretario del Pd, ha presentato all'Assemblea Costituente dodici punti programmatici. Sono alcune delle nostre idee per cambiare il Paese, e riportarlo sul cammino dell'innovazione. Li riporto brevemente. Primo: modernizzare l’Italia. Pensare ad un’Italia moderna significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale. Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie. Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai te

Eletto il primo segretario provinciale del PD di Arezzo

Marco Meacci nuovo segretario provinciale del PD di Arezzo Marco Meacci eletto segretario provinciale del PD con il 70% dei votiStamani Marco Meacci, coordinatore provinciale del PD di Arezzo, è stato eletto dai delegati della prima Assemblea Provinciale del PD di Arezzo segretario provinciale. Dopo il saluto del Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani la mattinata è proseguita con la relazione di Marco Meacci e con una lunga serie di interventi dei delegati e delle delegate che hanno portato significativi contributi con riferimento alle materie che saranno oggetto della campagna elettorale: lavoro, giovani, futuro, ambiente, solo per citarne alcuni. Al termine delle votazioni Marco Meacci è stato eletto segretario con il 70% dei consensi. Auguri! Francesco Ruscelli

Assemblea del PD ad Arezzo

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PROGAMMA ore 8.30 Accredito Delegati ore 9.00 Saluto di GIUSEPPE FANFANI Sindaco di Arezzo ore 9.10 Relazione introduttiva di MARCO MEACCI Coordinatore Provinciale PD ore 9.30 Dibattito ore 13,30 Conclusioni IL SEGGIO PER L'ELEZIONE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE SARA' APERTO DALLE ORE 10 ALLE 13

Tre domande sul Partito Democratico poste da Caffeeuropa

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TRE DOMANDE SUL PARTITO DEMOCRATICO a cura di Caffeeuropa.it La credibilità del gruppo dirigente, i valori, i rapporti tra cattolici e non. Caffeeuropa mette tre punti interrogativi, tre domande e lancia il dibattito, i navigatori possono inviare le loro risposte a redazione@caffeeuropa.it Ecco Le domande Giancarlo Bosettie le motivazioni delle delle tre domande http://www.caffeeuropa.it/pensareeuropa/333domande.html 1-La prima riguarda la credibilità del progetto e del gruppo dirigente che si propone alla sua guida. 2-La seconda riguarda la ispirazione generale del disegno. 3-La terza riguarda le relazioni tra cattolici e non cattolici e la possibilità di definire una linea di condotta comune. Rispondete alle domande, mandate la vostra opinione a redazione@caffeeuropa.it e la redazione le pubblicherà sulla pagine di www.caffeeuropa.it

Si cdomincia da Spello

Tutto è cominciato A Spello, in Umbria, Walter Veltroni ha tenuto il suo "Discorso per l'Italia". www.partitodemocratico.it Il destino dell’Italia “Cominciare da qui, da questa piazza, da questo borgo, con alle spalle questo magnifico panorama italiano, è un modo per dire a cosa pensiamo: non al destino di questo o quel leader, non a questo o quel partito, ma al destino dell’Italia, al nostro Paese, alla sua struggente e meravigliosa bellezza e alla sua storia grande e tormentata, alle gravi difficoltà del suo presente e alle straordinarie potenzialità del suo futuro”. L’ambientalismo del fare “ Lo sviluppo contro l’ambiente non è sviluppo. Ma anche viceversa: una difesa dell’ambiente che si riduca alla moltiplicazione di vincoli e veti contro la crescita è sterile e perdente. E invece, un nuovo ambientalismo, un ambientalismo positivo, un ‘ambientalismo del fare’, come lo abbiamo chiamato, inserito in una nuova cultura della sostenibilità e della qualità della vita,

"I sogni di mio padre", un racconto sulla razza e l'eredità - di Barack Obama

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"I sogni di mio padre" un racconto sulla razza e l'eredità di Barack Obama Una storia familiare, scritta col tocco del romanziere, scevra da ogni riferimento alla frenesia politica. Obama scrisse la sua biografia quando aveva poco più di trent'anni, in occasione dell'elezione a presidente della Harward Law Review, un momento prezioso nel suo essere lontano dalla campagna elettorale in atto, che ci permette di scorgere l'uomo, più che il politico, Barak figlio, padre, ragazzo in cerca del proprio posto nel mondo. La vita di un mezzo sangue di successo, white anglo saxon protestant per parte di madre e keniota per parte di padre, che assurge a paradigma della società americana, pietra miliare per misurare fin dove si può spingere il sogno americano anni '70 e '80. La stretta cronaca biografica, in questi ultimi giorni, è stata ripetuta più e più volte. Barak nacque alle Hawaii. Circostanza non da poco, quest'ultima, dato che è requisito necessario pe

Democratici, giallo su numero delegati

Il Supermartedì non è stato decisivo: ma il senatore di Chicagosembra aver raggiunto un risultato migliore rispetto alle proiezioni Staff di Obama: "Abbiamo vinto noi"WASHINGTON - E' giallo sull'assegnazione dei delegati del partito democratico. Il vantaggio di Hillary Clinton si va riducendo con il passare delle ore. Secondo la Nbc è in vantaggio Obama, la notizia rimbalza sui siti che sostengono il senatore. Si profila una interpretazione diversa dei dati del Supermartedì: la Clinton ha perso negli Stati (13 a 8 per Obama) ma poteva contare su un maggior numero di delegati. Poi il colpo di scena. L'incertezza sulla distribuzione finale e' dovuta ai difficili calcoli che si devono compiere in ciascuno dei 22 stati: sulla base di un sistema proporzionale complesso si calcolano le assegnazioni distretto per distretto. Per esempio in California, stato con il maggiore bottino di 441 delegati dove la Clinton ha vinto, in molti distretti si dividono i delegati in

...il Partito democratico pronto al voto...

E il Partito Democratico scalda già i motori... Intanto anche la macchina organizzativa del Partito democratico si è già messa in moto: a Renzo Lusetti l'incarico di studiare e organizzare le tappe che Veltroni toccherà nel suo giro per l'Italia. Si tratterà, a quanto si apprende, di iniziative pubbliche su grandi temi, sulla falsariga delle convention americane, con pochi slogan ma chiari e riconoscibili. Ancora da definire il mezzo di trasporto: in un primo momento si era pensato di utilizzare il treno, ma le ultime quotazioni danno in pole position il pullman. Del resto, spiega una fonte, il metodo del pullman è già rodato e, soprattutto, racchiude in sè un valore simbolico: nel '96 si rivelò una scelta fortunata. La campagna elettorale del Pd sarà comunque tutta incentrata sul programma e sulla novità che il Pd rappresenta sulla scena politica. Ed è proprio sull'elemento novità che punta Veltroni, sicuro della capacità del partito di sparigliare i giochi e rappresen

Elezioni anticipate

Crisi, Marini rimette l'incarico «Manca significativo sostegno» Già ad aprile si tornerà alle urne«Rammarico». Usa questa parola Franco Marini per annunciare che il suo mandato è finito. Il presidente del Senato incaricato di esplorare la possibilità di trovare una maggioranza per un governo di riforme, non ce l'ha fatta. Nonostante tra le forze politiche sia «diffusa la consapevolezza di modificare la legge elettorale» - ha spiegato al termine del suo incontro con Napolitano - «non c'è una significativa maggioranza» disposta a farlo. Una settimana di consultazioni, insomma, non è bastata a mettere d’accordo le forze politiche, né a farle ragionare in virtù della responsabilità nazionale a cui il presidente si era più volte appellato.Silvio Berlusconi, nei suoi 25 minuti di colloquio con il presidente del Senato, non aveva aperto nessuno spiraglio. È convinto di vincere, e vuole correre al voto. Come lui Gianfranco Fini, che non ha voluto nemmeno accettare l’ipotesi di un