Morire a 27 anni di lavoro e per il lavoro…

Vincenzo Faraci
Ho appreso dalla rete che è morto oggi Vincenzo Faraci un ragazzo di 27 anni, operaio, dopo 2 settimane di agonia a causa delle ustioni riportate in un incidente di lavoro. Era originario di Alcamo ma residente a Bucine.

Non conoscevo Vincenzo, non so per che squadra tifasse, che musica ascoltasse, che gusti avesse, che tipo di persona fosse.

Mi lascia molto amaro in bocca, però, che questa notizia passi quasi inosservata nelle tribù 2.0. Pochi cenni, certo non ci si può fare un Check–In o forse, semplicemente è una notizia troppo triste per stare nelle nostre bacheche sorridenti della settimana prima di ferragosto. Sembra quasi che la sua morte disturbi le nostre coscienze, le coscienze di chi è in vacanza, si sta riposando o pianificando una partenza, di chi è impegnato a condividere foto del mare e dei propri amici, di chi ha messo da parte i risparmi per partire e vuole stare sereno per tornare, magari, tra 7 giorni ai propri problemi rimasti nel cassetto. Forse ci impegna troppo anche rivolgere un pensiero ad una morte assurda come questa.

Vincenzo era un operaio di 27 anni, italiano, che faceva un lavoro che molti suoi coetanei probabilmente non farebbero. Ieri è morto anche Mekaiel Hedra Adly-Riad, di origine egiziana, 35 anni, per una tragica fatalità anche lui a Bucine.

Entrambi sono morti di lavoro e per il lavoro. Due numeri tra le migliaia di morti bianche di questo paese. Perchè si può morire di lavoro e per il lavoro anche alla vigilia di ferragosto.

Il sindaco Sauro Testi – persona di straordinaria sensibilità - ha indetto il lutto cittadino proprio a Bucine. Una volta tanto la società reale è più sensibile e avanti della società virtuale.

Buone vacanze a tutti 

Francesco Ruscelli


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