LE RADICI COMUNI
19 aprile 2011 - Oggi, per la prima volta, le Giunte provinciali di Arezzo Siena e Grosseto si riuniscono per parlare di area vasta e del futuro delle nostre comunità. Partiamo dalla consapevolezza che storicamente ci sono molte cose che ci dividono, ma ci sono anche molte cose che ci possono unire. Ci sono territori che hanno vocazioni che possono ben sposarsi, integrarsi e promuoversi a vicenda. C'è una radice comune nella toscanità e soprattutto ci deve essere la lucidità e la lungimiranza degli amministratori nel saper guardare lontano e nel pretendere di tutelare al meglio gli interessi delle nostre comunità.
E se questi interessi potranno essere tutelati al meglio stando insieme, io credo che noi abbiamo il dovere di trovare i modi e forme per stare insieme. Ragionando, confrontandosi, conoscendoci meglio, dicendoci in, faccia le cose come stanno, ma certamente non restando supini ad attendere che qualcuno decida per noi.
E se questi interessi potranno essere tutelati al meglio stando insieme, io credo che noi abbiamo il dovere di trovare i modi e forme per stare insieme. Ragionando, confrontandosi, conoscendoci meglio, dicendoci in, faccia le cose come stanno, ma certamente non restando supini ad attendere che qualcuno decida per noi.
Oggi approveremo un documento politico nel quale ribadiremo con forza un concetto che non può e non deve essere messo in discussione. Questi territori, queste comunità locali e le istituzioni che sono chiamate e governarle, pretendono di essere attori protagonisti e non comparse, del cambiamento in atto. Quale che sia la strada che decideremo di prendere nell'unico, oggettivo, interesse che siamo decisi a tutelare: ovvero quello delle nostre comunità e di conseguenza della regione di cui siamo parte integrante e fondamentale. Quello che firmeremo oggi è un documento programmatico nel quale si dicono alcune cose importanti e si individuano indirizzi condivisi sui quali avviare un percorso di riflessione comune. Poi saranno i tavoli settoriali, ai quali parteciperanno i vari assessori, a dover definire le azioni concrete da realizzare insieme. Non sarà un percorso facile, ma certamente dovrà essere compiuto in un tempo ragionevole, perché non saremo certo noi a poter dettare i tempi del cambiamento.
ROBERTO VASAI, Presidente della Provincia di Arezzo
Rassegna stampa del 19 Aprile 2010
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